Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili? Proviamo a conoscerle insieme
L'articolo offre una panoramica generale sulle CER, dal punto di vista tecnico e normativo, portando alla luce i principali vantaggi di queste configurazioni.
POVERTÀ ENERGETICACERCONDIVISIONE DELL'ENERGIAENERGIA RINNOVABILEECONOMIA CIRCOLAREIMPATTO SOCIALECOMUNITÀ LOCALICOOPERAZIONEMODELLI DI CONDIVISIONE
Per quanto riguarda il corrispettivo economico riconosciuto dall'energia condivisa, il Decreto prevede differenti valori della TIP in funzione della potenza dell'impianto, la cui taglia massima ammessa è di 1 MW per singolo impianto.
In particolare, per ogni MWh condiviso viene riconosciuto fino a:
120 €/MWh per impianti con potenza fino a 200 kW;
110 €/MWh per impianti con potenza compresa tra 200 kW e 600 kW;
100 €/MWh per impianti con potenza compresa tra 600 kW e 1000 kW (o 1 MW).
Alla TIP viene sommato anche il contributo riconosciuto dell'Autorità Regolatoria per Energia, Reti e Ambiente, conosciuta come ARERA, il quale ammonta a 10.57 €/MWh condiviso (2024) e una maggiorazione fino a 10 €/MWh per gli impianti realizzati nelle regioni settentrionali. Tutti gli impianti potranno contare anche sul riconoscimento del contributo economico maturato dalla vendita dell'energia elettrica attraverso i differenti meccanismi previsti quale, ad esempio, il Ritiro Dedicato del GSE.
In aggiunta alla TIP il Decreto prevede la possibilità, per tutti i soggetti interessati, di poter realizzare un impianto a fonte rinnovabile in un comune sotto i 50.000 abitanti beneficiando di un contributo in conto capitale per un valore massimo del 40%.
L'ulteriore vantaggio di aderire a una CER è dato dai benefici sociali i quali permettono la creazione di una rete di supporto e responsabilità collettiva. Le comunità diventano più coese, permettendo l'interazione tra i membri e la condivisione delle risorse. Questo senso di comunità può portare a un maggiore impegno nella sostenibilità, incoraggiando pratiche ecologiche e un comportamento responsabile nei confronti dell'energia. Per supportare tali iniziative all'interno del Decreto n. 414/2023 è previsto l'obbligo di convogliare una percentuale variabile della TIP maturata ad attività con ricadute dirette sul territorio. Il valore della percentuale da devolvere a tali iniziative dipende dalla percentuale di energia condivisa all'interno della CER.
Introduzione alle Comunità Energetiche Rinnovabili
Le comunità energetiche rinnovabili, anche note con l'acronimo CER, rappresentano un innovativo approccio nell'affrontare tematiche sociali, ambientali ed energetiche. Queste comunità sono costituite sostanzialmente da gruppi di cittadini, piccole e medie imprese ed enti locali che collaborano per condividere e produrre energia, elettrica e termica, da fonti rinnovabili derivanti, ad esempio, dal sole, dal vento, dalle biomasse e dall'acqua.
I principi fondamentali delle CER risiedono nella possibilità di creare un sistema comunitario, sia sociale che energetico, con l'obiettivo di promuovere la collaborazione collettiva aumentando, da una parte, le relazioni e gli impegni sociali e, dall'altra, l’autosufficienza energetica individuale e collettiva riducendo, difatti, la dipendenza da fornitori esterni.
Le CER nascono per portare benefici sociali, ambientali ed economici alle realtà locali attraverso un approccio collettivo e inclusivo.
In particolare, per quanto riguarda i benefici ambientali, questi vengono maturati principalmente dall'utilizzo di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili come, ad esempio, impianti fotovoltaici, eolici e altre tecnologie meno diffuse. Al tempo stesso, però, la comunità può promuovere attività di sensibilizzazione e informazioni su tematiche ambientali e di tutela del territorio, contribuendo alla salvaguardia dell'inestimabile patrimonio collettivo.
Per quanto riguarda i benefici economici il Decreto Legislativo n. 414/2023 ha introdotto un nuovo modello di Tariffa Incentivante Premio (TIP), riconosciuta per 20 anni e funzione dell'energia elettrica virtualmente condivisa tra i membri della CER. Il calcolo dell'energia elettrica condivisa prevede, ora per ora, la somma sia dei consumi dei membri che della produzione di energia elettrica degli impianti, da questi risultati viene assunto il valore minimo tra i due come valore di riferimento per l'energia elettrica condivisa.
Negli ultimi anni, le comunità energetiche rinnovabili in Italia hanno beneficiato di un quadro normativo in continua evoluzione, finalizzato a promuovere l'uso di fonti energetiche sostenibili e a incentivare la cooperazione tra i cittadini. Recentemente, il Governo italiano ha introdotto una serie di modifiche legislative, tese a semplificare la creazione e il funzionamento delle CER, consentendo così una maggiore partecipazione dei cittadini e delle imprese locali.
Il 2025 è stato un anno di novità legate alle CER.
Le prime novità sono stata introdotte dal Decreto Legislativo n. 19/2025 il quale ha modificato aspetti importanti come:
l'ampliamento della platea dei potenziali membri delle CER introducendo le aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP), consorzi di bonifica, enti e aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER), Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza (IPAB);
nuovi requisiti di idoneità per gli impianti specificando che, qualora l'impianto fosse stato allacciato alla rete elettrica entro i 150 giorni successivi all'entrata in vigore del Decreto n. 414 del 24 gennaio 2024 e, nel frattempo, la CER non fosse ancora giuridicamente costituita è comunque possibile entrare in una configurazione di condivisione e maturare la tariffa incentivante;
slittamento delle connessioni degli impianti prevedendo, con le nuove modifiche, la possibilità di concludere i lavori di realizzazione degli impianti entro il 30/06/2026, mentre è stato posticipato al 31/12/2027 il termine ultimo di connessione alla rete degli impianti con relativa facilitazione delle pratiche di connessione;
possibilità di richiesta di anticipo del contributo in conto capitale del valore pari al 30%, rispetto al 10% iniziale, nel caso di fideiussione bancaria.
La seconda modifica importante è stata introdotta con il Decreto Ministeriale del MASE pubblicato in data 26/06/2025, il quale ha previsto:
ampliamento della platea dei comuni idonei alla richiesta del contributo in conto capitale del 40% incrementando il limite da 5.000 a 50.000 abitanti;
inserimento delle persone fisiche (oltre agli enti territoriali, enti no profit, associazioni ambientali) nella lista dei POD di consumo non soggetti alla decurtazione della TIP.
Con queste nuove modifiche si avrà la possibilità di realizzare un nuovo impianto beneficiando del contributo e riducendo la possibilità di decurtazione della tariffa incentivante.
Quali sono i vantaggi di aderire a una CER
La struttura di tali comunità consente, inoltre, di ottimizzare e massimizzare l'uso razionale delle risorse locali, incoraggiando la partecipazione attiva e collaborativa dei membri della comunità sia nella vita quotidiana che nelle fasi decisionali.
A livello europeo, le comunità energetiche rinnovabili sono state introdotte a partire dal lontano 2018 attraverso la Renewable Energy Directive, meglio conosciuta con l'acronimo RED II (2018/2001/UE), nella quale, tra le varie introduzioni previste, vi furono proprio quelle inerenti la nascita e il riconoscimento delle CER. A livello nazionale, invece, il dibattito in merito alle CER è iniziato nel 2020 ma, solo nel 2021, viene approvato il Decreto Legislativo n. 199/2021, attraverso il quale viene recepita la Direttiva RED II e viene introdotta la possibilità di costituire, durante la fase transitoria, tali configurazioni di condivisione dell'energia. Questo passaggio, infatti, ha permesso la regolamentazione esplicita della possibilità per i cittadini, le piccole e medie imprese e gli enti territoriali di collaborare, all'interno del confine della cabina primaria, nella produzione energetica, alleggerendo il carico burocratico e incentivando l'accesso a finanziamenti a supporto della transizione energetica.
La misura transitoria ha fatto spazio al nuovo e attuale quadro normativo grazie all'approvazione del Decreto Legislativo n. 414/2023 il quale ha introdotto i nuovi meccanismi di incentivazione, l'aumento della potenza nominale dei singoli impianti ammessi e la possibilità di richiedere il contributo PNRR in conto capitale del 40%.
Aggiornamenti normativi sulle CER


Immaginiamo di trovarci alle ore 12:00 di un giorno infrasettimanale, il conteggio effettuato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riporta, come dato di consumo, il valore di 100 kWh, mentre, come dato di produzione degli impianti, il valore di 150 kWh. In questo caso specifico, il valore di energia condivisa, è pari a 100 kWh.
Per quanto riguarda il valore di energia condivisa percentuale, invece, tale valore è ricavato come percentuale di utilizzo dell'energia elettrica prodotta dagli impianti; ovvero è il rapporto tra energia consumata e prodotta e non può assumere valori maggiori del 100%.
100 kWh
150 kWh
Nel nostro esempio l'energia condivisa percentuale calcolata assume il valore di 66.67 %.